Ma perché sono così ostinata?
Anche se stamattina al lavoro ho rischiato l’errore fatale (quello da licenziamento in tronco) perché sono talmente stanca che il cervello mi sta andando in pappa.
Anche se ho perso/mi hanno rubato il portafoglio (va bene che non c’era una lira dentro, ma vuoi mettere la scocciatura di dover bloccare il bancomat e rifare la patente) e me ne sono accorta sei ore dopo.
Anche se sono andata a misurare ufficialmente la nuova casa e non ci entra niente, dico niente (e settecento euro al mese sono un’enormità, considerando gli infissi sconquassati e le piastrelle dell’angolo cottura che si stanno inesorabilmente staccando).
Anche se il figlio si dimostra sempre più fancazzista e afasico e domani ha già progettato di non andare a scuola per l’ennesima volta.
Io mi ostino a sentirmi tranquilla e, insomma, anche contenta.
Sìsì, e non so il perché.
E poi, comunque, il portafoglio mi è stato riporato a casa da due nordafricani che l’hanno trovato per terra. C’era tutto e non hanno voluto nemmeno una mancia di ringraziamento.
Sono diventata matta a trovare qualunque possibile combinazione di arredamento, ma ho pensato che basta che butti via (quasi) tutto.
Ho detto, anche se so che è inutile, quel che penso al figlio (che si è barricato in camera sua), dopodichè mi sono fatta le sarde impanate.
Sapevano di mare.
soundtrack: