E così, da un paio di mesi, son tornata a scuola.
Per la precisione, come un eroe deamicisiano, alle Scuole Serali.
No, dai, sto scherzando: è solo (solo?) un corso di tre mesi (ma di tre ore per volta e quasi tutte le sere) per acchiappare il benedetto diploma, detto in modo molto pomposo Somministrazione di Alimenti e Bevande.
Cioè il benedetto diploma che mi serve per fare il lavoro che voglio fare. Finalmente.
Che dire, ci farciscono di un sacco di nozioni perlopiù sconosciute ad una velocità supersonica, il tutto corredato da un tomo di 400 (!) pagine e da un libretto di quiz stile patente per esercitarci a casa.
E noi, poveri cristi già provati da una lunga giornata, che possiamo fare?
Cercare di apprendere ma, soprattutto, cercare di non abbioccarci in maniera troppo plateale.
Ah, e di non rimanere ibernati.
Poi è dura, tornare sui banchi da vecchi. Meno male che, come tutte le classi, anche questa classe è bislacca e divertente.
Tra gli altri, ci sono le Signorine Bellicapelli, l’Oca Giuliva, Mademoiselle Coco, il Bel Tenebroso (che ha distribuito, a chi la voleva, la ricetta del suo portentoso antipasto piemontese), la Signora delle Collane, il Pizzaiolo, la Biopedante, il Fine Dicitore. Io sarei la Bella Addormentata (appunto).
Stasera abbiam fatto la prova d’esame: sembrava di stare alle elementari, tutti a copiare di straforo e ci scappava da ridere ma in fondo, che batticuore.
Perché lo so, siamo tutti lì a lottare contro il sonno per realizzare un sogno e per poter cambiare la nostra vita. E cambiare, alla nostra età, fa un po’ paura.
Ma in fondo, che importa? Come diceva Eduardo, gli esami non finiscono mai.
E se quello (vero) di fine corso lo passo, siccome ho la fortuna di essere disoccupata e di avere un ricco voucher della Provincia a disposizione, ne approfitto bassamente e mi faccio pure il corso di cucina jap. Giuro.
soundtrack: