Io prego, ma a modo mio.
Cioè, di solito, non recito preghiere.
Il mio modo di pregare è più un dialogo, oppure una sensazione di "stare in contatto" con Qualcuno.
Quando mi sento così, quando mi sento questo Qualcuno vicino, proprio vicino fisicamente, allora probabilmente sto pregando.
Mi capita sempre quando sono in un momento di felicità. E in questo, sono molto poco spirituale 🙂
Per esempio succede se sono a tavola con i kids e facciamo il gioco delle citazioni da film e ridiamo tutti e tre, e loro non litigano.
O se mi abbraccia qualcuno che mi piace.
Se sono ad una bella festa con i miei amici più cari.
Se mi riesce bene qualcosa, soprattutto se è una cosa da mangiare.
Se ascolto una musica che mi fa venire la pelle d’oca, oppure guardo un film che mi stupisce.
Se sto facendo l’amore con qualcuno a cui voglio anche bene.
Se riesco a muovermi tranquilla e per conto mio in una città che non conosco.
Invece, se sono troppo triste o spaventata, se sto provando un grande dolore non riesco a pregare.
Credo che sia perché preferisco non chiedere. Mi piace molto di più ringraziare.
Ho fatto due ore di lezione, stasera.
Ho imparato l’ocho cortado e la base cruzada, ho perfezionato l’ocho avanti: mi sono proprio divertita.
Alla fine mi facevano male i piedi e questo mi è piaciuto tanto, perché mi sono sentita un po’ più tanguera.
Tornando a casa, in corsa nel buio della tangenziale, non ero sola.
Avevo le gambe indolenzite, e una bella sensazione di stanchezza in tutto il corpo.
Mi sentivo "in contatto". Ero felice.
soundtrack: Waiting for you, Ben Harper