Voi credete per caso che Alga sia una santa?
Che sia una duraepura, consacrata anima e corpo alla celebrazione della veracucina?
Beh, vi sbagliate di grosso.
Anche lei ha le sue perversioni: in determinati orari e al cospetto di certi testi ritrovaticonsisacome, può trasformarsi -oplà- in unaveraporcadentro.
Incaricata di preparare le salse per il bbq di domenica, dopo essersi espressa nella maioneselimonosa e in una prima assoluta di bernese, la nostra eroina, curiosando nella sua farcitissima biblioteca culinaria, si imbatte casualmente in questo libro.
Trattasi di un ricettario (sifaperdire) messo insieme alla bell’e meglio da un centinaio di exallieve di un college di Middleburg, Virginia.
Sono tutte ricette very american, che anche da una cuoca scarsa di qui possono essere tranquillamente considerate pocopiù che monnezza.
Tipo:
chicken and sour cream (pollo in salsa acida), con una lattina di zuppa di funghi campbell’s, però.
cheese fondue (fonduta di formaggio), con il kirsch, beninteso.
beef ragout with prunes (ragù di manzo alle prugne), con una confezione di Flako pastry mix, mi raccomando.
tamalie goo (intraducibile), e ci vogliono per forza i Grandma’s Spanish Peppers, altrimenti non viene bene.
e via così.
Ma per l’Alga, quest’accozzaglia di maialate ha un fascino tutto particolare, perché si rivede a trentanni, spersa e innamorata nella rigogliosa campagna virginiana, alle prese con il suo romantico sogno di futura sposa.
E quindi, dopo aver cacciato i kids in branda e ormai sola in cucina, si lancia nella preparazione del famoso French Dressing, ricetta graziosamente fornita da Nancy Carnegie Rockefeller nel 1919.
Vi risparmio l’elenco degli ingredienti, che sono tra i più bislacchi.
Basti sapere che, alle undicidisera del sabato, mentre altri più fortunati se ne stanno al cinema, o comodamente divanati o ancora si scambiano coccole e/o umori fisiologici, Alga sta buttando per aria la casa alla ricerca disperata del tabasco, che proprio ci vuole.
Verso mezzanotte finalmente lo scova nel fondo della dispensa.
E lo aggiunge, felice, alle altre diecidodici schifezze che compongono la salsa.
Che subitamente assaggia e, minkia, le pare pure buona.
Vassapere.
soundtrack: Wonderful tonight, Eric Clapton