Ci sono un sacco di posti speciali, al mondo.
E ci sono un sacco di persone speciali che ti portano a vederli.
È bello scoprirli da soli, questi posti.
Ma se ti ci portano è meglio ancora, perché così puoi sommare piacere a piacere.
Il piacere di una scoperta unito al piacere di averla fatta con una persona importante per te.
Come dire, il valore raddoppia.
Forse i miei posti speciali, nei quali son stata portata, non sono tanti.
Però neanche pochi.
Stanotte, che non riesco a dormire, mi è venuto in mente di scriverli.
Magari c’è qualcun altro che non riesce a dormire e, se li legge, passa un po’ il tempo e pensa ai suoi.
Eccoli qua, neanche tutti (in ordine sparso):
il cannone di bronzo nei giardinetti della Cittadella per gridarci dentro buuubuuuh
il Museo Egizio, al sabato mattina che mi faceva paura ma aveva un odore buonissimo
la spiaggia di Saint Malo, per correre a perdifiato con la bassa marea
la sala settoria della facoltà di medicina, con i lavandini zeppi di gambe e braccia (veri)
la Spiaggia Rosa di Budelli, dove mi sono seduta sulla riva del mare e ho visto il tramonto , con la T maiuscola 🙂
il Movie Club, al freddo ma con passione
i giardini nascosti dietro alla Cavallerizza, di notte
il Norton Simon Museum a Pasadena, sotto il sole cocente
il M.O.M.A. con le Ninfee di Monet e una pesca, profumatissima, in mano
la Cantina del Freisa di Moncucco, davanti a due bottiglie vuote di freisa vivace e un foglio sul tavolo con su scritta una poesia
un palco del Teatro Regio, a sedici anni
Boccadasse a capodanno
la chiesa di San Satiro con l’abside popup
la pista sopraelevata del Lingotto, per farci l’amore in un camper
il cimitero di Pére Lachaise a stomaco vuoto
la Palmaria, con la lingua di fuori
il reparto rianimazione dell’ospedale Santa Croce, così allegro (e non per finta)
l’Albaicín nel mese d’agosto, zeppo di gelsomini
il Po al mattino presto, in canoa
Montemarcello, sotto la pioggia
le Bocche di Bonifacio su un 470
l’Auditorium del Lingotto con i Berliner che provavano la Nona di Mahler
l’Obraz, a vedere Freaks di Todd Browning
il Festival dell’Irpinia, con la pizzica da ballare tutta la notte
lo stadio (quello vecchio), a vedere Frank Zappa.
l’orto di Vez sulle Manie, per dormire nelle amache all’ombra dei fichi
E voi che passate e non avete sonno, dove vi hanno portati, di bello?
soundtrack: Across the universe, The Beatles