niente di nuovo sul fronte occidentale (una questione di tempo)

Il tempo corre a rotta di collo e le giornate sono tutte perfettamente identiche.

Torno a casa che le sette di sera son passate da mo’ e tutto quello che riesco a fare è cucinare, mangiare parlare con Pietro (in realtà parlo da sola, lui mica ascolta), sparecchiare e sedermi davanti al monitor e fissarlo, come ho già fatto per dieci ore, prima.

Quando sono sicura che crollerò in un tempo ragionevolmente breve (lo scopo è avere a disposizione il minor tempo possibile per pensare), mi alzo dalla sedia e vado a letto (ma non nel mio, non più).
Se riesco, leggo (ma ho anche finito de Botton, ora come faccio?) poi mi addormento e sogno tabelle e palinsesti per tutta la notte.

Faccio il minimo indispensabile: lavoro, cucina, bucati, stiro, correzione compiti. Le pulizie solo nei weekend.

Non ho niente da raccontare a nessuno e, per adesso, ancora un po’ mi dispiace.

Ma credo che presto non mi dispiacerà più, semplicemente perché non sentirò più il bisogno di raccontare.
È solo una questione di tempo.

soundtrack:

3 thoughts on “niente di nuovo sul fronte occidentale (una questione di tempo)

  1. lorypersempre ha detto:

    Ma ci si friggeranno mica gli occhi, a passare tanto tempo davanti al monitor come facciamo noi?
    Toto se ne lamenta sempre (poi mi ricordo che lui guarda tv anche per dieci ore al giorno e gli dedico uno sberleffo ;o),
    Leela

  2. tiptop ha detto:

    ehi… non crollarmi!

  3. lotrovassi ha detto:

    …è il mese del ripensamento sugli anni e sull’ età,
    dopo l’ estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità…
    Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
    come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità…

    (sarebbe settembre, ma tanto c’è confusione meteorologica…va bene anche per novembre…;-))

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